ushuaia , la cittÀ alla fine del mondo
una cittÀ dall’aspetto “nordico” ma dall’accoglienza tutta latina
E siamo arrivati alla Fin del Mundo! Ushuaia: la città più australe della terra.
Il viaggio in bus da Puerto Madryn è stato lungo e un po’ tribolato, ma le giornate ad Ushuaia ci hanno ripagato. Oltre alla lunghezza normale del tragitto si sono infatti sommate alcune ore di ritardo e le varie interruzioni dovute al particolare percorso per raggiungere la Terra del Fuoco: passaggio della dogana cilena e ripassaggio di quella argentina, nonché attraversamento dello stretto di Magellano (abbiamo visto i delfini!!). Diciamo però che tutto questo aumenta un po’ la sensazione di arrivare in un luogo davvero “al limite”.
Ushuaia è una città dall’aspetto nordico ma dall’accoglienza tutta latina. È periodo di alta stagione e lo sfruttamento turistico è portato alle stelle, ma questo aspetto non passa davanti ad una cordialità e disponibilità genuina e spontanea..dei commercianti, degli autisti, delle persone incontrate per strada. La bellezza della terra e la purezza dell’aria, per chi lo desidera, sono ancora percepibili “ad occhio nudo”, senza che siano preconfezionate e impacchettate per te. Certo un pensiero malinconico riporta spesso ai popoli nativi e alla loro ingiusta storia..a quali sarebbero le loro sensazioni se si trovassero, oggi, di fronte alla loro terra così trasformata.
paesaggi sconfinati e incontri ravvicinati…
Abbiamo trascorso qui tre giornate intense, tutte diverse ma tutte accomunate da un tempo molto variabile, che passa da una stagione all’altra nel corso di poche decine di minuti. Non per niente c’è un detto che dice: se non ti piace il tempo di Ushuaia…aspetta 15 minuti! Il primo giorno abbiamo fatto una bellissima escursione in barca nel canale di Beagle, in cui abbiamo avuto la fortuna di avvistare una balena (vedi foto)!! Oltre all’inseguimento dello sbuffo del grosso e nobile animale, abbiamo osservato amche leoni marini, cormorani, un pinguino nuotante e un affascinante panorama dall’isola di Bridges. E in serata…cena a base di granchio nel ristorante del pescatore che avevamo appena incontrato e fotografato in mare! Dal pescatore al consumatore in poche ore.
Il secondo giorno siamo stati nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco e ci siamo lanciati nell’ascensione del Cerro Guanaco. Un’escursione di media lunghezza ma piuttosto ripida, che alterna paesaggi e climi diversi, dal lungolago iniziale al bosco di simil betulle arricciate alla verdissima palude al ripido ghiaione finale. Purtroppo proprio nel momento dell’arrivo in vetta c’era piovischio e un gran nebbione, ma per fortuna con un po’ di pazienza abbiamo potuto godere, anche se un po’ a sprazzi, dell’amplissimo panorama a 360°.
E infine oggi, dopo aver sbrigato varie faccende burocratiche (prenotare e pianificare tappa per tappa necessita il suo tempo e la sua pazienza), abbiamo passeggiato ancora per la città, spingendoci verso una parte di baia ancora per noi inesplorata e poco gettonata, che ci ha riservato emozionanti squarci pieni di sole!
E domani si parte per Puerto Natales, Cile.