IN AUTOSTOP FINO A EL CALAFATE, POI A EL CHALTEN alle PENDICI DEL MONTE FITZ ROY
avventure “on the road” nell’attraversamento della frontiera argentina. poi ancora natura. natura sconfinata.
in autostop da puerto natales a el calafate
Che dire, da quando abbiamo lasciato la Penisola Varas i giorni si sono succeduti in maniera un po’ rocambolesca. Innanzitutto il viaggio in autostop verso El Calafate (poco meno di 300km)…che impresa! Ci siamo messi a “hacer dedo” (fare autostop) verso le 13.30, ben dopo l’orario preventivato in quanto al mattino abbiamo dovuto aspettare quasi 3 ore per attraversare dalla penisola a Puerto Natales(vedi problemi di collegamento di cui si parlava)!!…e siamo arrivati a destinazione verso le 23…e non ci avremmo quasi più sperato. Abbiamo preso in totale 6 passaggi, aspettando tra uno e l’altro da 5 minuti a più di un’ora. Ecco così per curiosità riassunte le tappe:
1. Puerto Natales -> incrocio con Dorotea
2. Dorotea -> frontiera cilena
3. Frontiera -> Rio Turbio
4. Rio Turbio -> ponte in mezzo al nulla!! (È qui che abbiamo iniziato a disperare perché erano le otto di sera e ci mancavano ancora 200 km)
5. Ponte in mezzo al nulla -> Esperanza
6. Esperanza-> El Calafate
Ciò per cui ne è valsa la pena sono state le chiacchierate con tutta la gente che ci ha raccolto, soprattutto quella con un sindacalista, a cui sarò per sempre grata per averci raccolto in mezzo ai campi sconfinati, che abbiamo scoperto essere stato detenuto e torturato durante la dittatura. Nonché quella con un lavoratore della miniera di carbone di Rio Turbio, che ci ha parlato dello sciopero e delle proteste in corso a causa del licenziamento in tronco di 500 dipendenti.
Ecco qui alcuni flash dell’avventura in autostop e alcuni dettagli della vita da viaggiatori zaino in spalla.
el calafate, non solo perito moreno…
Una volta e El Calafate troviamo alloggio nell’ostello El Mochilero. Sono giorni speciali per la città perché è in corso il Festival del Lago, una festa popolare di una settimana con eventi, bancarelle e soprattutto concerti gratuiti in un grande anfiteatro all’aperto. Così abbiamo potuto ascoltarci un po’ di bella musica live : Chaqueño Palavecino (vecchia guardia del folk https://www.youtube.com/watch?v=wP76lo6vKAw) e Los Fabulosos Cadillacs (famoso gruppo ska/funky/reggae https://www.youtube.com/watch?v=pjPA7CXutDw ). Abbiamo dedicato il primo giorno alla visita della città e della laguna Nimez, una laguna urbana di protezione e osservazione di una cinquantina di specie di uccelli, e il secondo giorno alla visita del celebre Perito Moreno, l’imponente ghiacciaio che si staglia enorme sul lago Argentino.
el chalten, imperdibile meta per il trekking
Da El Calafate l’idea era quella di raggiungere la località montana di El Chalten di nuovo in autostop, ma questa volta il tentativo è fallito e dopo più di due ore di attesa cambiando vari punti strategici senza ottenere neanche un cenno incoraggiante abbiamo deciso di vertere sull’opzione bus.
El Chalten è un piccolo paese che vive essenzialmente di turismo montano. Qui infatti abbiamo fatto due bellissime escursioni, la prima alle pendici del monte Fitz Roy e la seconda alla base del Cerro Torres. Che panorami e che immense distese di natura incontaminata!
Per finire con un simpatico aneddoto, ad El Chalten va per ora il primato dell’ostello più indecente in cui abbiamo mai dormito! Oltre al sudiciume e al fatto che fosse del tutto privo di finestre, la goccia che ha fatto traboccare il vaso (e che ci ha portato la notte seguente a cercare un’altra sistemazione) è stata il ritrovarsi in camera niente po’ po’ di meno che lo stesso russatore incallito che ci aveva fatto trascorrere due notti insonni nell’ormai lontano Puerto Madryn, all’inizio del nostro viaggio!! Ma anche questo fa parte del gioco.
Poi di nuovo al nord verso San Carlos de Bariloche!