santiago del cile
una breve tappa nella capitale ricca di storia e politica ancora scottante
Dopo aver lasciato Valparaiso, ci siamo fermati un paio di giorni a Santiago capitale. Fin troppo o non abbastanza, a seconda dei punti di vista. A noi le grandi città non fanno mai troppo bene, ci innervosiscono e ci spossano! Nonostante questo è valsa la pena fermarsi, e Santiago ci ha lasciato un’impressione calda e viva (come un po’ tutto il Cile). Abbiamo seguito due “tours for tips” e così abbiamo avuto una panoramica sia dei luoghi storicamente più importanti sia di alcuni aspetti culturali, politici e sociali. Ps: I “tours for tips“, anche chiamati free tours o cose simili a seconda delle zone, sono tour della città che si effettuano a piedi, senza necessità di prenotazione, presentandosi al luogo dell’appuntamento e seguendo una guida locale, generalmente ragazzi giovani che studiano o lavorano nella città. Il tour non ha un costo fisso ma è a base di mance, che ciascuno lascia a fine giro secondo le sue possibilità e a seconda di quanto abbia gradito il tour!
Parentesi a parte, abbiamo potuto ben approfondire la questione politica visitando il museo della memoria e dei diritti umani: un’immersione in uno di quei paradossi storici che uno non crederebbe mai possibile e che invece continuamente si ripetono nella storia dell’umanità. È stato strano però notare come pochissimo spazio, per altro non enfatizzato né segnalato da pannelli riassuntivi, sia dedicato alle reali cause di tutto ciò che è accaduto, e cioè il quadro politico mondiale della guerra fredda e l’influenza che l’America ha avuto nella diffamazione e distruzione del governo di Allende e nell’istaurarsi della dittatura di Pinochet. Un museo di fatti e documenti, ma senza colpevoli o complici espliciti. Un tabù? Un compromesso ancora?
Chissà.
Un’altra cosa interessante di Santiago è la quantità innumerevoli di venditori ambulanti che con le loro divertenti e martellanti cantilene si diffondono in ogni angolo della città vendendo ogni tipo di cosa e contribuendo a far sentire la città in continuo fermento.
Scorci urbani insoliti
Martedì mattina siamo partiti alla volta di Mendoza e per la quinta volta in due mesi abbiamo attraversato la frontiera cileno/argentina. Il bus passa per la mitica ruta 7, la strada che taglia orizzontalmente il continente sudamericano collegando Buenos Aires a Santiago. Una strada che attraversa le Ande dal passo “Cristo Redentor”, raggiungibile con una serie di una trentina di tornanti che scalano letteralmente la montagna! Non ci siamo però fermati a Mendoza ma abbiamo subito cercato una coincidenza verso nord, per raggiungere la zona dei parchi nazionali di Ichigualasto e Talampaya, zona più comunemente nota come Valle della Luna. Luoghi ricchi di archeologia e paesaggi da brivido…ma che fatica raggiungerli! Segui le avventure nel prossimo post:)
Ecco alcuni scatti della ruta 7 rubati dall’autobus