la cittÀ di salta e i suoi dintorni
Dopo i parchi nazionali della Valle della Luna, eccoci giunti alla nostra ultima tappa Argentina, che per certi versi già profuma di Bolivia: Salta e i suoi dintorni, con mummie incaiche e mercatini indigeni…
A Salta abbiamo dedicato tre giornate e abbiamo optato per due escursioni organizzate e un giorno “libero” per girare la città. Prima escursione: quebrada di Humahuaca; seconda escursione: San Antonio de los Cobres e Salinas Grandes.
I paesaggi sono molto belli, i villaggi andini visitati sono molto suggestivi e le rovine pre-incaiche affascinanti. Purtroppo però abbiamo notato nuovamente quanto poco ci soddisfino le escursioni organizzate! Ci siamo trovati ingabbiati in un pullmino di anziani cittadini benestanti per cui la cosa più importante è mangiare al ristorante e farsi fotografare con il sasso che indica 4170m di altitudine…inoltre i kilometri da percorrere erano talmente tanti che le tappe erano il più delle volte troppo brevi e spesso in posti inutili rispetto ad altri che invece venivano tralasciati. A posteriori avremmo forse potuto noleggiare un’auto, ma anche in quel caso non sarebbe stato facile in quanto i costi sono piuttosto alti, le strade in alcuni punti non troppo sicure e le condizioni di noleggio con penali molto alte. I compromessi di un viaggiatore zaino in spalla non sono sempre facili da valutare!
I dintorni andini di Salta
In compenso nella città di Salta abbiamo visitato il bellissimo MAAM, il museo dell’archeologia dell’alta montagna, dove sono preservate le mummie incaiche di tre bambini offerti in sacrificio agli dei durante una cerimonia sul vulcano Llullaillaco e conservatesi grazie alle particolari condizioni atmosferiche e di temperatura. Insieme ai corpi sono conservati moltissimi oggetti rinvenuti accanto a loro e sempre donati come offerte votive. Di ciò non possiamo purtroppo donarvi testimonianza fotografica in quanto era proibito scattare fotografie!
Con viaggio notturno lasciamo Salta per arrivare a La Quiaca, città di confine con la Bolivia. Attraversiamo la frontiera a piedi, mettendoci in coda alle 6 del mattino insieme ai locali lavoratori frontalieri. E così, con un po’ di stranezza in corpo e più di due mesi di viaggio sulle spalle, salutiamo l’Argentina e ci catapultiamo in uno stato che appare fin dal primo sguardo tutto diverso: le persone, i colori, le strade, l’accento…lasciamo al prossimo post impressioni più diffuse!