27-30 GIU – TRUJILLO E LE NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

TRUJILLO E LE NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Dopo essere scesi, un po’ a malicuore, dal rifugio Ishinca, abbiamo trascorso ancora un paio di giorni a Shilla, il primo godendoci la festa patronale e la sua ridicola corrida e il secondo facendo un’escursione in giornata al rifugio Huascaran.

Da Shilla ci siamo poi spostati a Trujillo, senza sapere bene cosa ci aspettasse ma più per fare una tappa intermedia prima di passare in Ecuador. Trujillo è una città coloniale costiera che paesaggisticamente e come clima assomiglia un po’ a Paracas. Il primo impatto  è quello di una città disordinata e con poco da offrire. Per fortuna invece, aiutati anche dal simpatico Daniel, gestore del nostro ostello, abbiamo scoperto che ospita alcuni siti archeologici molto interessanti.

la civiltÀ moche e la civiltÀ chimÙ

Siamo così riusciti a visitare la Huaca de la Luna, antico tempio della cultura Moche, e il complesso di Chan Chan, culla e capitale della cultura Chimù, entrambe civiltà pre-incaiche. Gli scavi in questi siti sono iniziati negli anni ’90 e purtroppo non ci sono sufficienti fondi per portarli avanti con costanza, cosa che fa sì che molte aree siano ancora inesplorate e chiuse al pubblico. Ma chissà cosa riservano!
Il tempio della Luna della cultura Moche  è una sorprendente struttura a matriosca con cinque templi costruiti uno sopra l’altro con mosaici a colori raffiguranti divinità (soprattutto il principale Dio della Montagna) e pratiche cerimoniali. Nei pressi degli altari sono stati trovati resti umani che fanno credere, supportati anche da raffigurazioni pittoriche, che qui venissero svolte anche vere e proprie battaglie pre-organizzate, al termine delle quali gli sconfitti venivano sacrificati agli dei.

  • Il dio della montagna

Il complesso di Chan Chan, cultura successiva e in parte discendente da quella Moche,  è un’enorme città, di cui attualmente  è visitabile sono uno dei nove palazzi che i re del tempo fecero costruire, uno per ciascun re. Si tratta di palazzi cerimoniali e con funzioni amministrative, soprattutto di ricezione, conservazione e gestione dei tributi alimentari che i contadini dovevano al regno. Strutture labirintiche studiate con piena consapevolezza architettonica e prospettica. Strutture che nelle decorazioni delle loro pareti e nelle ceramiche ritrovate sottoterra ci raccontano, come fossero libri, la storia della vita a quei tempi.

Ancora una volta rimaniamo stupiti da queste civiltà lontane e a noi sconosciute, ma che nella loro architettura e nel loro linguaggio pittorico esprimevano conoscenze e complessità di visioni che noi ancora troppo spesso sappiamo attribuire solo a culture europee. Qui queste popolazioni hanno saputo costruire immensi palazzi, templi e città con a disposizione pura ghiaia e sabbia del deserto! Da paragonare alla gigante impresa delle piramidi egizie.
Cosa è davvero necessario e sufficiente perché un sito venga considerato “una meraviglia del mondo”? La sua bellezza e rarità o anche i soldi che si investono sulla sua valorizzazione e promozione turistica? Chissà quante meraviglie senza voce ci sono nel mondo che vengono ignorate e trascurate solo perché non riescono o non possono permettersi di “urlare” più forte di luoghi più ricchi di loro. Per assurdo questi piccoli luoghi sono anche quelli che offrono entrate scontate a studenti, che offrono visite guidate GRATUITE gestite da tirocinanti universitari o organizzate in gruppi formati sul momento in modo da ottimizzare i tempi e i costi.

HUANCHACO, il regno dei surfisti

Dopo le visite culturali ci siamo spostati nella parte più mondana della città: la immensa spiaggia per surfisti di Huanchaco, piena, oltre che di bagnanti o aspiranti surfisti, di locali e banchetti di artigianato. Qui ci siamo concessi un pranzo a base di Ceviche, ovvero pesce crudo “cotto” in succo di limone, con cipolle e alghe particolari…e ci siamo poi concesso qualche vezzo da turistelli per cercare di spendere gli ultimi Soles che ci erano rimasti in tasca.
  • Trujillo - case coloniali

E poi in nottata via alla volta di Cuenca, Ecuador. Nuovo stato, nuovi contatti, nuove avventure.